Storie
di Nathan Algren
Lahore, cristiano condannato a morte per blasfemia
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Un tribunale di Lahore ha condannato a morte per impiccagione, in seguito all’accusa di blasfemia, il cristiano Ashfaq Masih; la sentenza risale al 4 luglio scorso ed è legata a un fatto risalente a poco più di cinque anni fa, quando Masih avrebbe - secondo l’accusa - diffamato il profeta Maometto affermando che Gesù Cristo è il solo e unico profeta.
Il 15 giugno 2017 la polizia ha aperto un fascicolo contro Ashfaq Masih, arrestato in seguito a una lite con un musulmano che si era rivolto al suo negozio di riparazione di biciclette. La famiglia dell’uomo cristiano riferisce che l’accusa di blasfemia è solo un pretesto utilizzato dal cliente, Muhammad Irfan, per non pagare il lavoro effettuato. Davanti ai magistrati Masih ha dichiarato la propria innocenza, accusando a sua volta il querelante di aver cercato di “distruggere il suo negozio”.
Dal 2017 la moglie e la figlia di otto anni aspettavano la sentenza pronunciata dal giudice aggiunto Khalid Wazir, che le ha fatte sprofondare nel dolore e nella disperazione. A dispetto dei proclami di innocenza, la giuria ha emesso la pena capitale e il timore è che possa essere eseguita o l’uomo, come avvenuto peraltro in passato, possa essere vittima di un omicidio extragiudiziale - anche in prigione - perpetrato in nome della legge sulla blasfemia.