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di Nathan Algren

INDIA - I missionari Camilliani in soccorso delle vittime dei disastri

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“Lo stato di Assam è di nuovo sommerso e abbandonato: la situazione si presenta ogni anno e che colpisce tutta la popolazione. Anno dopo anno, assistiamo a una continua perdita di vite umane, danni alle coltivazioni e perdita di bestiame e fauna selvatica. Lo stato di Assam è spesso devastato dalla furia del potente fiume Brahmaputra e dei suoi affluenti che causano indicibili miserie umane e devastazioni di natura indescrivibile”. Sono le parole fratel Babu Madhu, missionario Camilliano (MI) che opera nella Camillian task force (CTF), parlando delle alluvioni che hanno gravemente colpito lo Stato dell’Assam, in India.

“Le recenti inondazioni - racconta fratel Madhu - sono state un duro colpo per il popolo e lo stato nel suo complesso: le piogge incessanti e le frane hanno creato scompiglio in tutto lo Stato. Secondo il rapporto dell’Assam State Disaster Management Authority (ASDMA), la popolazione colpita nelle ultime ore è aumentata a oltre 300mila da oltre 250mila. Molte persone si sono rifugiate in luoghi elevati, tra cui edifici scolastici e argini”. Il bilancio delle vittime delle inondazioni, fino ad oggi, supera i 200 morti”. “Ci siamo mobilitati immediatamente - ha spiegato fratel Madhu - per migliorare le condizioni di vita della povera gente nello Stato dell’Assam, in associazione con il St. John’s Medical College Hospital e la Guwahati Gana Sevana Society, abbiamo organizzato campi di soccorso medico nei distretti più colpiti dello Stato”.
Negli ultimi giorni sono state segnalate piogge molto intense nello stato dell’Assam e dell’Arunachal Pradesh. Il corso principale del fiume Brahmaputra e dei suoi affluenti, specie nei distretti di Dhubri, Goalpara, Jorhat e Sonitpur - presenta una condizione di forte criticità: “Molte nuove aree nei distretti nel Nord dell’Assam - riporta il missionario - sono state inondate a seguito delle forti piogge che hanno colpito l’Assam e l’Arunachal Pradesh. Nella città di Silchar, diverse zone della città sono ancora sommerse dall’acqua e la situazione è rimasta critica con carenza di cibo, acqua potabile e medicinali per le persone colpite. Molte persone - continua - sono state trasferite nei centri di soccorso in seguito al segnale di allerta emesso dal governo nella maggior parte dei distretti colpiti. I principali fiumi in piena hanno superato gli argini, inondato nuove aree e sfollato migliaia di gente dalla scorsa settimana, spazzando via centinaia di capanne e danneggiando edifici, strade, ponti e coltivazioni per un valore di migliaia di rupie”.
La Camillian Task Force persegue con tenacia il progetto di costruire una comunità resiliente, per sostenere e accompagnare le persone che sono state colpite o esposte a catastrofi naturali: “Un numero significativo di Camilliani - sottolinea fratel Madhu - tra laici, sacerdoti e religiosi a livello provinciale stanno organizzando l’attività di soccorso in sinergia con partner locali e internazionali impegnati in attività umanitarie e di sviluppo. Noi Camilliani - precisa - dobbiamo continuamente ricordare la radicalità del nostro quarto voto religioso, che scaturisce direttamente dall’intuizione carismatica di san Camillo e dalla perseveranza dei nostri predecessori, i martiri della carità: essere disposti a dare la vita, quando è necessario, per garantire il bene della persona malata. Questo - conclude - è lo spirito originale del quarto voto di san Camillo, che nella nostra Costituzione è espresso con la formula “anche con il rischio della vita”.

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22/07/2022
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