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di Nathan Algren

Pakistan: i Vescovi chiedono aiuto

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“Tenendo conto dell’ampia portata dell’emergenza alluvionale, è urgente mostrare solidarietà alle persone colpite dalle inondazioni. Per aiutare le vittime delle inondazioni e le persone bisognose, come Chiesa cattolica in Pakistan chiediamo alle persone di buona volontà di avviare attività di raccolta fondi. Serve un urgente sostegno umanitario per le famiglie colpite, in particolare occorrono tende, kit di ricovero, cibo, materiali igienici e sanitari, prodotti alimentari non deperibili, vestiti”: è l’appello di mons. Benny Travas, Arcivescovo di Karachi, capitale della provincia del Sindh (Pakistan meridionale), dopo che il Paese ha dichiarato lo stato di emergenza dopo le forti piogge monsoniche che hanno provocato disastrose inondazioni nelle province del Sindh, del Beluchistan e nella parte meridionale del Punjab. Il Pakistan ha registrato 375,4 mm di pioggia, 2,87 volte superiore alla media nazionale degli ultimi 30 anni.

L’Arcivescovo Travas, che guida anche la Caritas in Pakistan, inoltre afferma: “La Caritas Pakistan sta ricevendo molte richieste da parrocchie, comunità, comitati di gestione dei disastri, governi distrettuali. Lo staff diocesano della Caritas a Karachi ha già iniziato l’opera di monitoraggio e aiuto; faccio appello urgente al sostegno e invito le persone di buona volontà a donare aiuti in denaro o aiuti materiali”.
Sempre nella provincia meridionale del Sindh, nella diocesi cattolica di Hyderabad il 90% del territorio è sommerso da acque alluvionali. Mons. Samson Shukardin OFM, Vescovo di Hyderabad, invita leader politici, leader della Chiesa, fedeli laici, le ONG, amici e donatori a farsi avanti per aiutare le migliaia di persone colpite nella sua diocesi. Il Vescovo, che ha visitato alcune delle zone colpite nella sua diocesi dichiara: “Ricevo molte telefonate con richieste di aiuto da sacerdoti e dalle varie parrocchie della diocesi. Ho visto chiese, case parrocchiali e edifici scolastici allagati e danneggiati. Le persone non hanno riparo e sono affamate e molte famiglie sono in lutto per la perdita dei loro cari”.
Esprimendo il suo dolore per le disastrose inondazioni, il Vescovo Shukardin aggiunge: “È davvero un momento triste per il popolo del Pakistan poiché il Paese sta affrontando una situazione molto difficile a causa delle forti piogge e delle inondazioni dal luglio 2022. Chiediamo aiuto sotto forma di cibo non deperibile e acqua potabile. Vestiti, biancheria, zanzariere, tende, articoli da toeletta e kit igienici sarebbero di grande aiuto per le persone sfollate e indigenti”.

Il governo pakistano ha dichiarato lo stato di emergenza nel Paese dopo che il bilancio delle vittime ha superato le 1.000 unità e sono circa 1.400 le persone ferite. Secondo i rapporti della National Disaster Management Authority (NDMA) il 26 agosto, circa 33 milioni di persone in Pakistan sono state colpite in Pakistan, oltre 218.000 case sono state distrutte e 452.000 sono state danneggiate. L’NDMA ha riferito che 116 distretti su 160 sono stati colpiti, e in 66 distretti è ufficialmente dichiarato lo stato di calamità.

I mezzi di sussistenza sono pesantemente colpiti poiché 793.000 capi di bestiame sono morti. Sono stati distrutti circa 2 milioni di acri di colture e frutteti. Oltre 3.000 km di strade e 145 ponti danneggiati hanno impedito alle persone di raggiungere aree sicure o di accedere a mercati, ospedali e servizi vitali.
Secondo il dipartimento dell’Istruzione almeno 17.566 scuole sono state danneggiate o distrutte. Anche il funzionamento della rete ferroviaria è parzialmente sospeso in tutto il paese poiché i binari sono inondati e le ferrovie hanno annunciato danni per 10 miliardi di rupie pakistane.

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30/08/2022
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