Storie

di Nathan Algren

Thailandia - Bangkok legalizza l’aborto fino a 20 settimane

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

La Thailandia si avvia a legalizzare l’aborto fino a 20 settimane, estendendo il precedente termine di 12 indicato nella modifica al Codice penale e in vigore soltanto dal 7 febbraio 2021. Una decisione che - allora - era stata sollecitata da una sentenza della Corte costituzionale, contraria alla criminalizzazione dell’interruzione di gravidanza. Dal 26 ottobre, data in cui entreranno in vigore le nuove norme, saranno ancora meno rigidi i vincoli per accedervi: sono previsti solo l’informazione per le donne che vogliano ricorrere all’aborto e un parere medico su eventuali rischi. Di fatto si tratta di una sostanziale depenalizzazione, confermata dal governo in una dichiarazione diffusa ieri dopo la pubblicazione della legge sulla Gazzetta Reale del 26 settembre.

La posizione ufficiale rispetto all’aborto è, dunque, passata in poco più di venti mesi dalla proibizione con esclusione delle gravidanze a seguito di violenza o di grave pericolo per la salute della madre, e multe per i trasgressori che arrivavano fino a 10mila baht (circa 280 euro) accompagnate da pene detentive fino a sei mesi - a una liberalizzazione con pochissimi vincoli.

Questo non significa tuttavia che la pratica, comunque diffusa, sia socialmente accettata e il percorso precedente l’approvazione dell’aborto lo scorso anno (come pure il dibattito successivo) hanno mostrato una forte contrarietà in un Paese in cui il buddhismo, con la sua insistenza sul valore universale per il rispetto della vita, continua a influenzare una parte consistente della popolazione. L’organizzazione buddhista nazionale non si era apertamente espressa sulla questione. Tuttavia molti cittadini avevano mantenuto un’opposizione di carattere morale contro l’aborto, sostenuta anche dalle altre organizzazioni religiose ammesse nel Paese, tra cui la Chiesa cattolica, che si era opposta con impegno alla nuova legge pur rappresentando meno dell’1% della popolazione thailandese.

Lo scorso anno, davanti alla prospettiva della legalizzazione, ai sostenitori dell’aborto che ponevano l’accento sulla necessità di un provvedimento che meglio tutelasse sul piano legale e medico le donne in caso di gravidanza indesiderata, la Chiesa thailandese aveva risposto sottolineando i diritti dei bambini non nati e il sostegno alle madri. Il responsabile per l’assistenza pastorale della Conferenza episcopale thailandese, padre Pairat Sriprasert, allora aveva dichiarato che la contrarietà dei cattolici riguardava un provvedimento che “aggira il problema ma non lo risolve”.

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

29/09/2022
0506/2023
San Bonifacio

Voglio la
Mamma

Vai alla sezione

Politica

Vai alla sezione

Articoli correlati

Media

Educatori si nasce o si diventa?

«Tutti sanno come si fanno i bambini / ma nessuno sanno come si fanno i papà», e lo stesso vale per quelle figure speciali chiamate a esercitare una paternità specialissima. Lorenzo Ferraioli si pone seriamente la domanda nel suo ultimo libro, destinato a «genitori, docenti, educatori, catechisti, allenatori».

Leggi tutto

Società

La bioetica per tutti, parla Giorgia Brambilla

Moglie, mamma, madre di bimbi piccoli e prima ancora ostetrica. Poi la passione per la bioetica che diventa ricerca e insegnamento, e infine il manuale con Rubbettino

Leggi tutto

Chiesa

Papa Francesco apre l’incontro dei rappresentanti delle fedi mondiali

Il Papa apre in Vaticano l’incontro dei rappresentanti delle fedi mondiali e rilancia l’appello per un Patto Educativo Globale: “Non possiamo tacere alle nuove generazioni le verità che danno senso alla vita”.

Leggi tutto

Politica

Modena: no alla giornata per la vita nascente

I due ordini del giorno, proposti da Lega Modena e Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia, non sono stati approvati dal consiglio comunale modenese

Leggi tutto

Società

Medici cattolici, Boscia (Amci): “Il medico è per la vita

I medici cattolici ritengono che l’intera problematica del fine vita con tutti i suoi aspetti umani, personali e familiari, etici e giuridici, politici e legislativi, rappresenti al tempo presente certamente un’opportunità di dialogo, di confronto, di perfezionamento assistenziale verso l’eubiosia (contrario di eutanasia), cioè buona vita, vera sfida per un rinnovato umanesimo della cura, da riaffermare esaltando quel mirabile impegno personale e professionale, scientifico ed umano, che da sempre contraddistingue l’azione medica nella quotidiana lotta contro la malattia e la mai sufficientemente compresa dignità della vita.

Leggi tutto

Politica

Furlan (PdF Padova) :NO ALLE INTIMIDAZIONI - LA VITA VA DIFESA SEMPRE

Di Matteo (PdF) “Basta con le aggressioni ai CAV. Non esiste diritto all’aborto, ma il diritto alla VITA”

Leggi tutto

La Croce Quotidiano, C.F. P.IVA 12050921001

© 2014-2023 La Croce Quotidiano