Politica
di Mario Adinolfi
IL DIRITTO CIVILE PER ECCELLENZA
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Il terreno su cui vuole caratterizzarsi Stefano Bonaccini come nuovo leader del Pd è quello di rendere agevole abortire: nella “sua” Emilia Romagna RU486 nei consultori e Nipt gratuita significano selezione eugenetica, bambini down che non vedranno la luce, banalizzazione della soppressione dei nascituri. Roba da nazi. Poi si chiedono perché il Pd non vince mai le elezioni politiche.
Questa è la trincea di combattimento degli Anni Venti: c’è chi vuole agevolare l’uccisione dei bimbi nel grembo della madre (specie se diversamente abili) e chi guarda alla tragedia della denatalità e chiama questo alto tradimento, combattendo l’aborto in ogni sua forma. Da una parte le sinistre, dall’altra parte le leggi restrittive di decine di Stati negli USA, di Malta, dell’Ungheria, della Polonia e della stragrande maggioranza degli Stati nel mondo (24 nazioni proibiscono totalmente l’aborto, 42 lo consentono solo se la madre è in pericolo di vita, 51 solo in caso di gravi malformazioni del bambino). Insomma, nella legislazione sull’aborto un altro mondo esiste e un altro mondo è possibile.
Vi vogliono convincere che abortire sia un diritto da rivendicare. Il centrodestra italiano, culturalmente subalterno perché composto nella leadership Meloni-Salvini da ragazzotti manco laureati che hanno scritto più libri di quanti ne abbiano letti, non riesce ad andare oltre il balbettìo che evidenzia colossali lacune sul piano intellettuale e valoriale: “Non intendo toccare la legge 194, l’ultima parola deve essere sempre della donna, l’aborto è un diritto intangibile”, sono frasi di una impressionante pochezza pronunciate mille volte da chi ha vinto le elezioni italiane per tranquillizzare non si sa chi. I leader veri, da Trump a Orban, da Papa Francesco a Duda, non temono di chiamare l’aborto per quel che è: un infanticidio che non ha ragione d’essere, meno che mai nelle società opulente.
Occorre aprire il fronte antiabortista anche in Italia, con parole nette prive di formule di compromesso perché mai come oggi siamo nelle condizioni di battere l’irrazionalità e dunque l’ingiustizia di chi ripercorre le orme dei nazisti proponendo la selezione alla nascita e la soppressione di decine di migliaia di bambini l’anno (200 al giorno, altro che difficoltà ad abortire, altro che mozione ligure sul “diritto all’aborto” che non ha trovato un solo consigliere regionale disposto a votare contro). Non servono motivazioni religiose per spiegare il no all’aborto, anzi sono oggi persino dannose. Basta il laicissimo affidamento al raziocinio, all’osservazione della piramide demografica rovesciata, all’allarme (ipocrita) che tutti lanciano contro il cancro della denatalità salvo poi essere gli stessi che proclamano “l’aborto non si tocca” e privano dunque l’Italia di un bimbo concepito su sei come se fossimo alla roulette russa (e chissà quanti concepiti vengono uccisi dalla pillola dei cinque giorni dopo venduta liberamente in farmacia senza ricetta medica persino alle minorenni, illecitamente perché è una pillola di fatto abortiva e come tale non potrebbe essere venduta in farmacia ma il business è da decine di milioni di euro e in Italia il business farmaceutico viene prima della vita dei bambini).
I sei milioni di bambini soppressi dal 1978 con la legge 194 hanno causato la nostra regressione sociale ed economica. Oggi avremmo una popolazione italiana giovane e produttiva come quella trainata negli Anni Sessanta, Settanta e Ottanta dal sei milioni di nati tra il 1946 e il 1949 subito dopo la tragedia della seconda guerra mondiale. Il triennio che ci lasciamo alle spalle, tra pandemia e crisi geopolitiche, ha lasciato macerie simili da cui dobbiamo rialzarci ma tra il 2018 e il 2021 abbiamo fatto meno figli del solo anno 1946 e trecentomila ne abbiamo abortiti. Una pura follia e folle è chi, nelle attuali condizioni del Paese, vuole incentivare ulteriormente gli aborti anziché limitarli. Se la sinistra sceglie di caratterizzarsi su questi temi e il tema principale dei suoi nuovi aspiranti leader alla Stefano Bonaccini è come riuscire ad impedire più agevolmente la nascita dei bambini (l’analisi prenatale denominata Nipt è una bomba nucleare piazzata contro la natalità), chi si oppone alla sinistra deve cessare ogni forma di subalternità culturale e intellettuale spiegando che la legge sull’aborto è contraria all’interesse nazionale italiano e per questo va superata inserendo in Costituzione il diritto civile per eccellenza che è il diritto universale a nascere.