Società
di Nathan Algren
SRI LANKA - Dialogo Chiesa-stato
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Le preoccupazioni della comunità cristiana, le strade per affrontare la crisi economica e politica, il contributo delle comunità religiose, dei cristiani in particolare, al bene comune, alla verità e alla giustizia: sono stati questi i temi al centro del colloquio che ieri, 2 ottobre, Harold Anthony Perera, Vescovo di Kurunegala e Presidente della Conferenza episcopale dello Sri Lanka, ha tenuto con il Presidente dello Sri Lanka, Ranil Wickremesinghe, ospitato presso la residenza del Vescovo a Kurunegala, capitale della omonima provincia nord-occidentale.
Dopo l’incontro, il Presidente e Mons. Perera hanno detto di aver avuto “una fruttuosa discussione”, nell’interesse della nazione e della popolazione srilankese, che sta attraversando una fase molto difficile della sua storia, segnata dalla crisi economica e sociale e dalla mancanza di beni di prima necessità. Si tratta del primo incontro tra il Presidente della Conferenza episcopale cattolica e Wickremesinghe, diventato Presidente dello Sri Lanka il 21 luglio scorso, in un momento molto turbolento per la nazione.
Le manifestazioni anti-governative e le proteste senza precedenti nella nazione di 22 milioni di abitanti . che hanno scosso il paese per mesi, a partire dalla primavera 2022, si sono attualmente placate, ma restano acuti i problemi economici, l’inflazione, la carenza di carburante e di medicine mentre, con i prezzi di altri beni di prima necessità saliti alle stelle, il paese e alle prese con una crisi finanziaria ancora irrisolta.
Karu Jayasuriya, ex presidente del Parlamento, ha affermato che oggi i srilankesi che dispongono di mezzi finanziari e i professionisti che possono trasferirsi all’estero, stanno lasciando il paese: oltre 500 medici hanno lasciato il Paese negli ultimi otto mesi, lo stesso accade per gli ingegneri. “Stiamo perdendo le future risorse nazionali del Paese”, ha affermato Jayasuriya.
La Chiesa cattolica prende atto dell’aggravarsi della crisi economica, notando che i ceti medi stanno diventando poveri di giorno in giorno, le persone non hanno accesso al cibo e lottano per la sopravvivenza quotidiana. Niroshani Sumudu, insegnante cattolico, rileva che molti bambini non portano più a scuola la colazione né il pranzo perché “i genitori non possono permettersi di fornire loro pasti nutrienti”, come conferma l’Unicef, segnalando che 2,3 milioni di bambini srilankesi necessitano di assistenza nella nutrizione.