Politica
di Mario Adinolfi
LA BENZINA SUL FUOCO
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Zelensky teorizza ormai l’attacco nucleare preventivo contro la Russia e in subordine di “portare la guerra sul loro territorio”. Mette in pratica la teoria ammazzando la figlia di Aleksandr Dugin e facendo saltare il ponte di Crimea, due obiettivi altamente simbolici su cui gli americani stessi, tramite il New York Times, esprimono irritazione vedendo le impronte digitali della Sbu, i servizi segreti militari ucraini al servizio di Zelensky. Putin reagisce facendo piovere missili a Kiev sulla sede della Sbu e sugli uffici di Zelensky. Ora un mondo ragionevole, un’Europa ragionevole, le Nazioni Unite ragionevoli cosa dovrebbero fare? Come minimo togliere benzina dal fuoco, avviare un’iniziativa diplomatica, magari piazzare una forza di interposizione tra i due belligeranti. E invece l’Occidente irragionevole che fa? Manda altre armi a Zelensky. Lo fa l’Italia senza neanche passare dal voto del parlamento, lo fanno gli Usa con 675 milioni di dollari appena deliberati per far arrivare in Ucraina altri sistemi missilistici Himars, particolarmente richiesti da Zelensky. Perché? Perché possono colpire con una gittata di 300 km. A cosa serve una gittata del genere. A colpire il territorio russo. Questo è benzina sul fuoco, irragionevolezza, follia. I responsabili hanno nome e cognome: Joe Biden, Ursula Von der Leyen, Mario Draghi con la complicità di Giorgia Meloni che ha assicurato continuità a questa folle condotta guerrafondaia che contrasta profondamente con l’interesse di famiglie e imprese italiane. Ma l’avete votata voi (o avete votato comunque partiti favorevoli all’invio di armi in Ucraina), quindi non avete neanche diritto al lamento. Pagate le vostre bollette quintuplicata, accorgetevi dallo scontrino della spesa che i beni di prima necessità costano il doppio, osservate l’ossequio ai diktat anche valoriali imposti da strutture straniere e sappiate che, tranne pochissimi, siete stati complici di questa politica senza senso che ci sta scaraventando nel baratro.