Chiesa
di Tommaso Ciccotti
Papa Francesco e la pace
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“Martedì 25 ottobre, mi recherò al Colosseo a pregare per la pace in Ucraina e nel mondo, insieme ai rappresentanti delle Chiese e Comunità cristiane e delle Religioni mondiali, riuniti a Roma per l’incontro “Il grido della pace”. Vi invito ad unirvi spiritualmente a questa grande invocazione a Dio: la preghiera è la forza della pace, preghiamo, continuiamo a pregare per l’Ucraina così martoriata”.
Dopo la preghiera mariana dell’Angelus Papa Francesco chiede ancora una volta preghiere per la pace in Ucraina. L’incontro “Il grido della Pace”, a cui il Papa prenderà parte martedì prossimo con la preghiera al Colosseo, ha preso il via oggi al Centro Congressi La Nuvola di Roma e si concluderà il 25 ottobre con la preghiera per la pace nell’Anfiteatro Flavio. Si tratta della 36ma edizione dell’Incontro Internazionale di Dialogo per la Pace organizzato e realizzato dalla Comunità di Sant’Egidio a partire dalla storica giornata di preghiera voluta da san Giovanni Paolo II ad Assisi il 27 ottobre 1986. All’iniziativa partecipano i leader delle Chiese cristiane e delle grandi religioni, insieme ad alti esponenti rappresentativi della politica e della cultura internazionali. “Uniamo le nostre voci - si legge nel comunicato diffuso dalla Comunità di Sant’Egidio - perchè Il grido della pace che si alza da tante parti del mondo possa sovrastare il rumore delle armi e della guerra”.
Lo sguardo e la preoccupazione del Pontefice sono rivolti anche al conflitto in corso in Etiopia:
“Con trepidazione seguo la persistente situazione di conflitto in Etiopia. Ancora una volta ripeto con animo accorato che la violenza non risolve le discordie, ma soltanto ne accresce le tragiche conseguenze. Faccio appello a quanti hanno responsabilità politiche, affinché cessino le sofferenze della popolazione inerme e si trovino soluzioni eque per una pace duratura in tutto il Paese. Possano gli sforzi delle parti per il dialogo e la ricerca del bene comune condurre a un concreto percorso di riconciliazione. Non manchino ai fratelli e alle sorelle etiopi, così duramente provati, la nostra preghiera, la nostra solidarietà e i necessari aiuti umanitari”.