Chiesa
di Roberto Signori
SUD SUDAN - Promuovere la riconciliazione
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La guerra civile che va avanti da anni continua a provocare la morte di migliaia di persone, lo sfollamento di diverse aree e la distruzione di infrastrutture. L’inadempienza al trattato di pace del 2018 alimenta l’instabilità politica con conseguenti violenza e conflitti interetnici. Nonostante il compromesso raggiunto a febbraio 2020 tra i gruppi rivali guidati da Salva Kiir, Presidente, e Riek Machar, primo vicepresidente del Paese, finora non esistono nè pace né stabilità. Molte disposizioni dell’accordo del 2018 rimangono non attuate a causa delle controversie in corso tra i due rivali.
L’arcivescovo di Juba, Stephen Ameyu Martin, non ha fatto mancare il suo appello a promuovere la pace e l’unione nella nazione dell’Africa centro-orientale. L’occasione è stata una Messa di ringraziamento celebrata, il 21 novembre, nella cattedrale dei Santi Pietro e Paolo per il centenario della diocesi di Torit. “Siate pilastri di stabilità, pace e unità nelle vostre comunità e lavorate per il bene del vostro popolo”, ha detto l’arcivescovo puntualizzando che i membri del clero devono essere consapevoli del ruolo che hanno verso il popolo di Dio.
“Dovete essere strumento di riconciliazione tra la gente all’interno della comunità, è il vostro ruolo di sacerdoti in quanto messaggeri di Dio. Noi sacerdoti dobbiamo promuovere la riconciliazione tra le comunità per una pace sostenibile”.
L’ordinario locale dell’arcidiocesi di Juba, che funge anche da amministratore apostolico della diocesi di Torit, ha sollecitato i presenti a praticare buone azioni nella vita quotidiana per il bene della Chiesa e delle comunità. “Dobbiamo imparare a fare le cose nel modo giusto, impegnarci a pensare nel modo giusto”, ha detto, aggiungendo che vivendo in pieno la missione, tutti saranno al sicuro nella Chiesa e continueranno ad esserlo nello Stato.
“Possa Dio darci la pace per vivere insieme in modo da lavorare per il bene della nostra Chiesa e del nostro Paese”, ha concluso il leader della Chiesa cattolica.
Nel Paese ci sono 8,9 milioni di persone bisognose di aiuti.