Storie
di Mario Adinolfi
PER ANDREA AGNELLI
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Nel giorno in cui viene umiliato dai media, io rendo omaggio ad Andrea Agnelli che insieme a validi collaboratori, primo tra tutti Pavel Nedved, ha raccolto una Juve inginocchiata in serie B trasformandola nella squadra più forte di sempre. I tifosi veri gli saranno sempre grati. Nessun Agnelli, neanche i giganteschi Gianni e Umberto a cui dobbiamo due Juventus indimenticabili (Trap in panchina e Platini in campo; Lippi in panchina e Vialli a alzare la Champions all’Olimpico sotto la Sud), ha toccato la vetta di potenza della Juve ineguagliabile dei nove scudetti consecutivi. La sera in cui orgogliosamente inaugurò la nostra casa definitiva, lo Stadium, passò un filmato con la nostra incredibile storia, unica al mondo anche per i momenti di dolore: l’Heysel, Andrea Fortunato fulminato a 23 anni, la morte assurda di Gaetano Scirea a 36, i ragazzi di Vinovo, Pessotto che si lancia nel vuoto, la B, il tumore di Vialli. Quel filmato sembra un filmato celebrativo e invece è solo il racconto strepitoso del valore profondo per cui ho sempre amato la Juve: nella vita ti può capitare di tutto e di solito arrivano mazzate che ti piegano in due e sembra impossibile farcela, ma non devi mai rinunciare a guardare il cielo, a capire che insieme si può, che puoi rialzarti e tornare ad accettare la sfida della vita. Fino alla fine, senza lamentazioni, aiutandosi talvolta anche con uno schiaffo come fece Charles con Sivori e come probabilmente ha fatto John con Andrea. Auguri, presidente e grazie di tutto perché noi non dimentichiamo.