Chiesa

di Tommaso Ciccotti

Il dramma della Siria raccontato da padre Jallouf

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

È una testimonianza del Vangelo silenziosa quella dei cristiani dei tre villaggi di Knaye, Yocoubieh e Gidaideh, nella Valle di Oronte, a 43 chilometri da Antiochia, nel Governatorato di Idlib, in mano ai jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham. Dodici anni fa erano in 10 mila, oggi sono appena 600, poco più di 200 famiglie. Qui padre Hanna Jallouf è rimasto l’unico religioso, insieme ad un confratello, a portare conforto spirituale, materiale e sanitario. “Sono tutti scappati via”, racconta ai microfoni di Vatican News – Radio Vaticana di cui è ospite. “Ormai siamo sotto la guerra da dodici anni, sotto la dominazione dei jihadisti, lontani dal governo non abbiamo risorse economiche o forze per proteggerci”. Gli occhi di padre Jallouf rivelano la sofferenza del popolo siriano, tradiscono i timori per un destino oscuro, ma irradiano anche la luce di una speranza certa, fondata su Cristo. “Il Signore è sempre stato con noi, non ci ha mai tradito. Neanche quando sono stato rapito”, dice, ricordando il sequestro dei miliziani nel 2014. “Volevano costringermi alla conversione, ma il Signore mi ha dato la forza e il coraggio di testimoniare la fede cristiana”. Senza soldi, senza difesa i cristiani di queste terre vivono una quotidianità fortemente condizionata. “La nostra testimonianza è la vita, la gente con cui viviamo sa bene che siamo reali, siamo sinceri e di buona condotta. Noi mandiamo avanti la baracca, ma ci sono tante difficoltà”. Ad esempio, spiega il frate, “siamo costretti a vivere e testimoniare la nostra fede solo dentro le chiese. All’esterno è stato cancellato ogni nostro simbolo religioso, non possiamo suonare le campane, non possiamo vestire il saio francescano, le donne devono coprirsi. Il contesto è molto difficile”. “Ma nonostante queste restrizioni”, prosegue Jallouf con un sorriso, “la nostra fede cresce. Più stringono, più ci allarghiamo. Anche a Natale potremo svolgere le nostre celebrazioni eucaristiche, le novene o allestire il presepe dentro la chiesa, ma fuori o dentro le case è vietato persino fare l’albero di Natale”. La speranza del francescano è che arrivi presto un giorno di pace in cui vivere in pienezza il Natale. A rafforzarlo in questo sentimento è arrivato come un dono inatteso l’incontro nei giorni scorsi con Papa Francesco in occasione della consegna del riconoscimento “Fiore della Gratitudine” promosso dal Dicastero per il Servizio della Carità, simbolo dell’amore che tiene in piedi il mondo e omaggio a Madre Teresa di Calcutta. “Questo riconoscimento è una gioia dopo tante sofferenze per il mio popolo e la mia gente. Ricevere il fiore ha rappresentato per me e per il nostro popolo uno spiraglio di speranza e gioia. Quando mi ha chiamato il cardinale Mario Zenari, il nostro nunzio, mi ha detto: ‘Il Santo Padre vuole premiarti’. Ho risposto: ‘Non sono degno’. ‘Vieni e vedi’, mi ha detto lui. E allora ho pensato: facciamo come San Paolo quando è entrato a Damasco e gli hanno detto ‘Entra e lì saprai cosa devi fare’. Sono serviti tre giorni e tre notti solo per arrivare ad Aleppo”. Il francescano ha avuto modo anche di parlare personalmente con il Papa: “Ha espresso la sua vicinanza alla nostra gente insieme all’augurio che possa finire questa guerra e presto si conseguano la pace, vera e sicura, la giustizia e il sollievo per il nostro popolo”.

Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano

21/12/2022
0306/2023
Ss. Carlo Lwanga e compagni

Voglio la
Mamma

Vai alla sezione

Politica

Vai alla sezione

Articoli correlati

Media

Vogliono dividerci, non caschiamoci

Si apre una stagione difficilissima, vorranno approvare il matrimonio gay e far trionfare l’ideologia gender nelle scuole e ovunque. I cattolici (e le testate cattoliche) non alimentino il germe della divisione interna. Noi de La Croce dichiariamo disarmo unilaterale.

Leggi tutto

Chiesa

Ecologia integrale, non ambientalismo

La solenne apertura dell’Anno Santo della Misericordia è stata oscurata da una improvvida polemica sullo spettacolo illuminotecnico “Fiat lux”, proiettato sulla facciata della basilica vaticana. Al netto dell’amarezza per l’occasione sfumata nella solita chiacchiera da salotto, alcune considerazioni vanno però fatte

Leggi tutto

Politica

Le nuove parole d’ordine della Francia

Onestà, rettitudine e coraggio sembrano essere le nuove direttrici della Repubblica francese. Questo almeno stando al discorso di inizio legislatura tenuto dal presidente del consiglio Édouard Philippe: un Paese fondato sulla classicità romana, molto più che sul giacobinismo. Copertine che non cambiano la sostanza, a ben vedere: o la fondazione di una res publica si regge sullo scavo di un’etica condivisa oppure chi è più forte vince. E basta

Leggi tutto

Media

Educatori si nasce o si diventa?

«Tutti sanno come si fanno i bambini / ma nessuno sanno come si fanno i papà», e lo stesso vale per quelle figure speciali chiamate a esercitare una paternità specialissima. Lorenzo Ferraioli si pone seriamente la domanda nel suo ultimo libro, destinato a «genitori, docenti, educatori, catechisti, allenatori».

Leggi tutto

Politica

Un uomo in cammino riflette

Con tempismo che ben denota l’insipienza politica (proprio quella mattina da Forza Italia si levavano auspici per un futuro esecutivo a conduzione Bonino), Massimo Gandolfini ha diramato
una surreale lettera ai neocatecumenali di Emilia-Romagna per chiedere espressamente di non votare Popolo della Famiglia. Alla clamorosa ingerenza risponde uno dei destinatari della lettera.

Leggi tutto

Società

Greenwahing e Greta Thunberg

Il greenwashing è solo una moda, che per qualche oligarchia nasconde interessi finanziari, e certamente è impensabile che una leadership come quella di Greta Thunberg, la giovane attivista svedese, possa reggersi in piedi da sola. Tuttavia l’attacco alla sua persona è due volte miope: perché colpisce una ragazzina e perché sembra non vedere le verità indicate dalla sua voce.

Leggi tutto

La Croce Quotidiano, C.F. P.IVA 12050921001

© 2014-2023 La Croce Quotidiano