Società
di Roberto Signori
Colombo: niente scuola c’è la crisi
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A causa della crisi economica i genitori srilankesi non sono in grado di mandare a scuola ogni giorno tutti i loro figli. Secondo le Nazioni Unite, al momento oltre 6 milioni di persone hanno difficoltà a sfamarsi e le famiglie sacrificano l’istruzione per contenere le spese. Sebbene lo Sri Lanka offra un’istruzione gratuita dalla prima elementare all’università, i pasti non sono forniti in tutte le scuole, mentre il costo dei libri scolastici e del trasporto dei bambini ha costretto i genitori a scegliere quale figlio mandare a scuola.
Sandeepa Mirihella, una residente di Monaragala, nella Provincia di Uva, ha raccontato ad AsiaNews che “l’estrema povertà è la ragione principale per cui molti bambini abbandonano la scuola. Con l’attuale crisi economica, i genitori hanno perso i loro mezzi di sostentamento. Molti studenti maschi hanno abbandonato la scuola in cerca di lavoretti per mantenere la famiglia, mentre le ragazze rimangono a casa per guadagnarsi da vivere in aziende manifatturiere locali”.
Un analista economico ha spiegato che “lo Sri Lanka ha ottenuto buoni risultati negli indicatori dell’istruzione di base, tra cui un alto tasso di alfabetizzazione e una frequentazione quasi universale alla scuola primaria e secondaria, ma ci sono notevoli disparità, soprattutto per quanto riguarda i risultati scolastici dei bambini che vivono nelle piantagioni, dove il tasso di abbandono è del 4% nella scuola primaria, 20% nella secondaria e 26% nei corsi di laurea. Ma i livelli corrispondenti nei settori urbano e rurale sono molto più bassi”.
Secondo gli esperti, “molte scuole nelle piantagioni sono di tipo 3 (con solo classi elementari), per cui sono scoraggiati a iscriversi in scuole secondarie situate lontane dalle proprietà. Nel distretto di Nuwara Eliya, uno dei più grandi, il 50,2% delle scuole è di tipo 3, e l’assenza di altre scuole influenza molti bambini ad abbandonare gli studi dopo aver completato l’istruzione primaria”.
L’osservatore economico Dhanushka Sirimanne ha spiegato che “oltre il 35% delle famiglie non riesce a fare nemmeno un pasto al giorno e ha difficoltà a mandare i figli a scuola. Di conseguenza, circa 1,4 milioni di bambini su 4,1 milioni di scolari potrebbero vedere completamente precluso il loro diritto all’istruzione”. “Molti genitori non saranno in grado di sostenere l’onere con il loro magro reddito, guadagnato con fatica”, precisa l’accademico. “Trovare 15mila rupie [39 euro] o più per mandare un bambino a scuola è impossibile per loro. Presidi e insegnanti, alcuni dei quali sono anche genitori, insistono con le famiglie affinché mandino i figli a scuola con tutto ciò che è incluso nella lista dei libri”.