Storie
di Roberto Signori
Migranti - La propaganda della Ong non regge più
Abbonati agli albi cartacei de La Croce e all’archivio storico del quotidiano
Da giorni, le navi delle Ong si lamentano per l’assegnazione del porto di Ancona per lo sbarco dei migranti a bordo della Ocean Viking e della Geo Barents. A dar loro manforte è intervenuta la sinistra che, non trovando argomenti migliori per attaccare il governo Meloni, visto e considerato che il decreto Piantedosi è stato formulato in modo tale da rientrare perfettamente nel perimetro del diritto internazionale, ha sollevato una polemica politica sul colore delle città di sbarco. Una polemica sterile e inutile che non ha fatto altro che esporre in maniera più evidente le ipocrisia della sinistra, accogliente e disponibile solo quando sono gli altri a doversi fare carico delle criticità. Niente di nuovo, ovviamente. Quel che stride, ma forse nemmeno tanto, è che a fare propaganda politica siano le Ong. Sollevando allarmi su drammi inesistenti, pur di far leva su una certa opinione pubblica che viene strumentalmente aizzata contro il governo.
L’ultimo esempio in ordine cronologico proviene dalla nave Geo Barents armata da Medici senza frontiere. In un tweet, la nave ha mostrato le onde che “entrano” nel ponte inferiore dell’imbarcazione. Non c’è dinamismo nelle immagini che Geo Barents ha pubblicato sui social e, chi conosce il mare, sa perfettamente che non sussiste alcun pericolo per una nave della stazza di quella Msf in circostanze simili. Invece, nelle intenzioni della Ong, si percepisce un intento allarmistico, oltre che vittimistico. “Il ponte inferiore della Geo Barents è allagato. I sopravvissuti a bordo sono stati evacuati sul ponte superiore. Tutti mostrano sintomi di mal di mare. Data la difficile navigazione, potremmo arrivare ad Ancona con un giorno di ritardo”, scrive l’equipaggio della Ong