Politica
di Roberto Signori
La lezione degli studenti a Montanari
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Tomaso Montanari, critico d’arte e rettore dell’Università per Stranieri di Siena, è stato contestato da alcuni scolari delle superiori. Gli stessi che non avevano gradito il suo discorso tenuto in un istituto scolastico di Arezzo, giudicandolo offensivo e denigratorio nei confronti dell’inno nazionale (e dell’Italia in generale) ed avevano espresso la loro posizione affiggendo una serie di manifesti di protesta nei pressi dell’edificio. E per tutta risposta, il diretto interessato avrebbe risposto in maniera piccata, dando dei fascisti e degli ignoranti ai contestatori e inducendo il preside a consegnare i cartelloni alla polizia. Questo lo scontro a distanza andato in scena nelle scorse ore fra studenti del Blocco Studentesco e il docente, considerato vicino alla sinistra. Motivo della contesa, una conferenza che Montanari ha tenuto nei giorni scorsi in una scuola superiore della città toscana.
E nel corso dell’incontro, stando a quanto fatto sapere dai rappresentanti del Blocco, il rettore si sarebbe lasciato andare in primis ad alcune critiche sull’inno di Mameli. Gli autori lanciano accuse di “revisionismo”, “becero sproloquio disfattista” fino a “squallida propaganda”.“Pur essendo stato invitato per un intervento sulla storia dell’arte, Montanari si è gettato in un becero e rocambolesco sproloquio disfattista, infamando vergognosamente l’inno nazionale, la patria e la sacralità della sua difesa - si leggeva nei manifesti, stando a quanto riportato dalla stampa locale - in una scuola che dovrebbe educare all’amore per l’Italia, è andata in scena una squallida propaganda contro di essa. Che offende il sangue degli eroi morti per la patria e quelli dei martiri, massacrati perché italiani. Non possiamo stare in silenzio. Viva l’Italia”.