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Società

Hanno ucciso Charlie Gard

Il caso Charlie Gard è un punto di non ritorno, ma anche un punto di partenza se vogliamo rendere efficace la difesa di un diritto alla vita che altrimenti sarà sempre più circoscritto al campo opinabile dei “sani e produttivi”. Ma ci sarà occasione per parlare e scrivere di questo. Oggi non possiamo che pregare Dio di accogliere questo bambino innocente ucciso da mani che sapevano quel che facevano e che Maria gli canti materna la ninna nanna, facendolo dormire libero, ora che sicuramente libero è.

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Storie

La cosa più saggia al mondo è gridare prima di essere stati feriti

Questa nuova e malvagia eugenetica trova sostegno nell’edonismo compiaciuto e diffuso di molta gente ed è a disposizione per l’accresciuta tecnologia del mercato. L’aborto terapeutico, la diagnosi pre-impianto, l’inseminazione artificiale sono tutti strumenti messi a disposizione del mondo medico e dell’industria. Conditi con parole rassicuranti vengono veicolate attraverso la manipolazione del consenso operata dagli apparati mediatici, culturali e finanziari; in questo modo “soft” non vengono neppure concepiti come orrori né tantomeno come errori e peccati.

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Società

Impiccherano Charlie con una corda d’oro

Abbiamo promesso a Charlie ogni giorno che lo avremmo portato a casa. Sembra veramente sconvolgente, dopo tutto quello che abbiamo passato, vederci negato anche questo». Così Connie Yates ha implorato dal mondo il soccorso che possa frapporsi tra loro e l’ultimo sfregio dello spietato nosocomio cui va imputata la morte del bambino. Francis ha stabilito data e ora di morte di Charlie

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Storie

Charlie muoia almeno a casa sua

Se la “resa” dei genitori di Charlie Gard è piovuta sul mondo prolife come una doccia gelata, la reazione sconcertante di certe frange di quest’ultimo – che si sono volte ad attaccare i due, rei di non
corrispondere al gonfalone che se n’erano fatto – lascia non meno da riflettere. Anche perché la bella dichiarazione del Bambino Gesù è stata a sua volta travisata come un documento compromissorio

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Storie

Charlie Gard e quei decisivi ritardi nelle cure

I team medici sarebbero stati ancora disponibili a tentare la terapia. Compromessi comunque i muscoli

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Politica

Residenza permanente USA per Charlie Gard

L’azione politica degli USA, cioè la concessione della residenza permanente, potrebbe rappresentare l’ultima spinta per convincere i soggetti coinvolti dell’opportunità di una soluzione del contenzioso a favore della famiglia Gard, ma potrebbe anche essere accolta dagli inglesi come un’indebita ingerenza nei propri affari interni, esacerbando ancora di più gli avvocati e il giudice Francis, inducendoli a non cedere alle nuove evidenze per il solo motivo di mostrare al mondo la superiorità del loro sistema legislativo. Francis ha già dichiarato alla seduta della settimana scorsa che è suo preciso dovere perseguire il bene del bambino e applicare la legge indipendentemente dalle ingerenze politiche e mediatiche.

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Storie

Intervista con la presidente di “Jamais sans Marwa”

Non è una faccenda di scontro di civiltà, l’accostamento di questi due innocenti tanto vicini eppure lontani ce lo ricorda. Anzi, Justine, la fondatrice e presidente dell’associazione “Jamais sans Marwa”, ci tiene a ribadirlo: «Per quanto riguarda la parte religiosa, durante questa battaglia abbiamo espressamente fatto in modo di tenercela nell’intimità: noi veniamo da ogni luogo e abbiamo ogni tipo di origine; è una battaglia umana, non di ingiustizia religiosa». Appunto con lei ci siamo intrattenuti per osservare da vicino “il piccolo principe” inglese e la “principessina” francese, riservandoci di commentare più avanti gli sviluppi giuridici del caso Gard per come si stanno snodando nelle udienze di Mr. Justice Nicholas Francis.

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Società

Charlie, messinscena in tribunale

«Se un famoso Ospedale dichiarasse il Giudice morto, lui si fiderebbe e si dichiarerebbe morto, non basterebbe la coscienza e l’evidenza di essere vivo, ma dovrebbe portare a se stesso evidenti prove di esserlo»
Raccapricciante pensare che il fatto che sia sopravvissuto per altri tre mesi sia percepito dai medici del GOSH come una violenza insopportabile, e come essi restino del tutto convinti che nessun altro ospedale possa fornire nessun’altra soluzione. Il fatto che sia fisicamente cresciuto non significa nulla per loro: non sarebbe segno di salute, anzi, ci sarebbero segni di deterioramento.

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