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Società

Gli chiedono di bonificare la barca, ma don Biancalani grida al fascismo

Il Comune di Pistoia gli ha imposto di rimuovere la barca posta da qualche giorno davanti alla chiesa (a quanto sembra per ragioni igienico-sanitarie) o in alternativa di sottoporla ad un’operazione di bonifica. Un’ingiunzione che don Massimo Biancalani non ha apprezzato, non nascondendo l’irritazione e definendo letteralmente"fascisterie” le disposizioni volute dall’ente a tutela della popolazione di Vicofaro. Questo l’attacco dai tratti surreali scagliato nelle scorse ore dal “parroco dei migranti”. Il pomo della discordia è rappresentato a quanto pare dall’“installazione artistica” che da qualche tempo campeggia all’esterno della chiesa di Vicofaro. Si tratta di una vera e propria imbarcazione regalata a don Biancalani da un pescatore livornese, per indicare simbolicamente il viaggio compiuto dai richiedenti asilo dall’Africa all’Italia.

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Politica

La Regione Emilia Romagna finanzia la Notte Rosa

La Regione Emilia Romagna finanzia la Notte Rosa che quest’anno spinge alla fluidità di genere

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Società

Prof inglese punita per un “Ciao ragazze”

Prof inglese punita per un “Ciao ragazze”. Le allieve: “Non tutte ci sentiamo femmine”

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Politica

Le Regioni di sinistra si chiamano fuori dall’emergenza

Dopo la dichiarazione da parte del governo dello stato di emergenza per i flussi di migranti in entrata nel nostro Paese, viene nominato il commissario delegato. Ieri il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha firmato l’ordinanza con le prime disposizioni urgenti, tra cui la nomina di una struttura commissariale, guidata dal capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno, Valerio Valenti

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Storie

ALLA FIERA DEI CORNICIAI

La nostra amata Italia è un quadro meraviglioso, da estasi agli occhi, dipinto da pittori del passato che il mondo ci invidia e rosica nel non aver avuto. Eppure la tela è in pericolo gravissimo come non mai, deteriorata necessiterebbe di un restauro in tempi celeri. E invece si continua a sistemare solo la cornice, la fanno grassa unicamente i corniciai, e si insulta pesantemente chi lancia gridi d’allarme, terrorizzato dal veder sbiadire irrimediabilmente un simile capolavoro. Ci si incaponisce in cose secondarie, del tutto superflue, mentre l’opera d’arte va a ramengo. Occorre tornare ai veri valori umani ed esistenziali per partire da una pressante opera di restauro.

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Società

“Così sembra che il principe…”

La furia del politically correct, quella che tende a trovare del male ovunque, anche ove non c’è, colpisce ancora e, stavolta, travolge Ariel, la principessa sirena dai rossi capelli. Ci sbagliavamo se pensavamo di aver visto già abbastanza quando si è gridato allo scandalo per il bacio del risveglio di Biancaneve, quello che il Principe Azzurro le dà per liberarla dalla maledizione della strega cattiva, senza però averle chiesto prima il consenso (eh certo, era vittima di un incantesimo, anche se avesse dato il consenso avrebbero fatto passare il Principe come un poco di buono che si approfitta di una povera ragazza non in grado di intendere e di volere). O quando, sempre in nome del politicamente corretto, l’indignazione della parte perbenista dell’opinione pubblica, quella che combattendo conto a dei cartoni animati si pulisce la coscienza, si era schierata contro le figure dei gatti siamesi di Lilli e il Vagabondo, tolte dal remake in versione live action perché considerati “discriminazione razziale verso gli asiatici” e, sempre perché considerati discriminatori, contro i corvi di Dumbo, i pellerossa di Peter Pan, Re Luigi del Libro della Giungla e il canile multirazziale, ancora una volta, di Lilli e il Vagabondo.

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Politica

Sinistra e femministe non si indignano delle violenze commesse da immigrati

“Strano” mondo quello di sinistra e femministe

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Politica

Quel passato dem della preside: il suo nome spunta nelle liste Pd

Dopo le polemiche per quella sua lettera nella quale citava il fascismo, la preside Annalisa Savino aveva quasi minimizzato: “Il mio voleva essere un messaggio agli studenti affinché non fossero indifferenti”

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